La criminologia è una scienza multidisciplinare che investe sia l’aspetto fisico del reato sia quello psicologico. Negli ultimi trenta anni vi è stata una progressiva separazione fra i due ambiti che ora, per certi versi, possono dirsi definitivamente distinti.
Oggi gli accertamenti peritali si avvalgono di strumentazioni modernissime, per rendersene conto basta seguire un intervento dei RIS o della Polizia Scientifica. L’analisi della scena del delitto viene effettuata con tecniche e tecnologie che, spesso, permettono di identificare immediatamente una rosa di sospettati e, in molti casi, di individuare il colpevole.
Il contenuto dell’ambiente, l’esame del cadavere, il rilevamento di microtracce e impronte, lo studio delle tracce ematiche, i rilevamenti balistici e le successive analisi di laboratorio sono prassi normalmente eseguite in caso di delitto, e vengono approfondite e illustrate nella mostra con le attrezzature impiegate dalle Forze dell’ordine.
A queste di aggiunge una sezione dedicata al “Criminal profiling”, la disciplina più affidabile per indagare su quei delitti che presentano aspetti di ripetitività, eccessiva violenza o apparente mancanza di movente. Questa strumento di indagine aiuta gli investigatori a esaminare le prove rinvenute e i racconti di vittime e testimoni per definire una descrizione del colpevole. Questa può includere aspetti psicologici come tratti della personalità, psicopatologie e modelli comportamentali, nonché variabili demografiche come età, razza o posizione geografica. La “profilazione” diventa quindi utile per restringere un campo di sospetti o capire come interrogare un sospetto già in custodia.